Il materiale da riciclare giunge alla fabbrica di riciclaggio di Boswil (AG) in sacchi per il riciclaggio o Big Bag. Qui, tramite un processo termomeccanico sviluppato appositamente, gli scarti di produzione vengono fusi in modo non aggressivo, amalgamati accuratamente e trasformati in un semilavorato granuloso. Già questo semilavorato di fabbricazione svizzera funge da materia prima secondaria e, dopo un’ulteriore fase di lavorazione, viene impiegato come nuovo materiale di partenza per i pannelli isolanti in EPS. Nell’ultima fase di processo, ossia nel passaggio dal granulato alla materia prima riciclata dell’EPS (beads), i semilavorati vengono addensati e trasformati in materia prima secondaria dell’EPS di alta qualità mediante un procedimento di raffinazione a più stadi.

Tutti i prodotti riciclati presentano esattamente le stesse caratteristiche qualitative. Tutti i controlli di qualità interni ed esterni lo confermano.

Gli imballaggi usati, i ritagli di cantiere e i vecchi pannelli isolanti smantellati vengono spesso termovalorizzati negli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani. Nonostante il loro valore, vengono così sottratti al ciclo dei materiali.

Assolutamente sì. Da un lato l’Associazione riciclatori della plastica svizzeri ha dimostrato che il 95% di tutti i rifiuti prodotti viene trasformato in materie prime secondarie dell’EPS di alta qualità. Dall’altro lato le analisi del ciclo di vita (ACV) realizzate da esperti esterni mostrano che gli effetti ambientali validati scientificamente sono quattro volte migliori di quelli degli isolanti tradizionali.

La qualità del prodotto è assolutamente identica. Anche la facilità di lavorazione e la robusta versatilità dei pannelli isolanti non differisce minimamente rispetto agli isolanti convenzionali. Il pannello isolante realizzato con almeno il 97% di materie prime secondarie svizzere, invece, si distingue nettamente per le emissioni di CO₂ del componente finito. Mediamente le emissioni di CO₂ sono quattro volte più basse rispetto ai pannelli isolanti realizzati con materie prime primarie. 

Questo speciale procedimento di swisspor è anche in grado di reimmettere nel ciclo delle materie, senza la presenza di sostanze nocive, addirittura vecchi isolanti contenenti il ritardante di fiamma HBCD, ottenuti da ristrutturazioni e demolizioni. Dal 2019 è possibile rimuovere l’HBCD dai pannelli in EPS e XPS in modo dimostrabile. Nel centro di riciclaggio di swisspor a Boswil si possono quindi riciclare anche i vecchi pannelli isolanti ricavati da ristrutturazioni e demolizioni. Il granulato di polistirene risultante, una volta pulito, torna come materia prima nella fabbricazione di nuovi pannelli isolanti. I quantitativi trattati sono ancora molto limitati, ma l’impianto può essere adattato a volumi maggiori.

Se siete consumatori di beni d’uso quotidiano potete conferire gli imballaggi di polistirene, ad es. di apparecchi elettronici, nel centro di raccolta del vostro comune. Da lì, i prodotti raccolti vengono prelevati dagli autocarri di swisspor e trasportati al centro di riciclaggio di Boswil.

Se siete responsabili della progettazione di demolizioni potete inserire direttamente nella gara d’appalto lo smantellamento della facciata e assicurarvi che le imprese di demolizione facciano ritirare da swisspor direttamente in cantiere i vecchi materiali isolanti, anziché destinarli all’impianto di incenerimento.

Se siete costruttori di facciate potete ordinare, oltre all’isolamento termico, anche i sacchi per il riciclaggio di swisspor e dare disposizione a swisspor di ritirarli alla successiva fornitura di materiali isolanti.

Alla nostra clientela, alle scuole professionali, alle associazioni e ai partner offriamo interessanti visite al centro di riciclaggio di Boswil (AG). Saremo lieti di ricevere le vostre richieste tramite l’apposito modulo.